P.D.
Valerio von Valeriental è l'animula nera, grottesca, vagula e blandula del Gruppo Eliogabalo,
l'humortificatore di qualsiasi mondana velleità artistica, lo psychokiller di ogni retorica
patetica. Non gradisce la qualifica di demenziale, a meno che non si assuma il termine nella
sua accezione di programmatica e ludica liberazione dalla lingua spettacolar-quotidiana e
dalla mente tout court. Non gradisce, comunque, granché. Soltanto, ha dalla sua un'intermittente
ma salutare patientia animi (quae occultas divitias habet) ed una più che kierkegaardiana
rassegnazione da cavaliere - non del lavoro, bensì - dell'assurdo, che lo sollevano e lo
esimono da qualsivoglia responsabilità o chiarimento: ne nous reprochez pas, donc, le manque
de clarté, puisque nous en faisons profession. Anyway, fate pure: ha da passà ‘a nuttata.
Suoi maestri di s-cervellamento (maîtres à dépenser) son soprattutto Alfred Jarry, Georg
Büchner e Alberto Savinio (piuttosto che il dadaismo o il variopinto cabaret italiota
monocromo - eccezionfatta per l'inarrivabile principe De Curtis).
"Voglio un pensiero superficiale che renda la pelle splendida" (M.A.)
P.D. è il suo primo capolavoro sublime-comico-coprolalico, è l'inaudita heideggeriana Cosa che
coseggia (das Ding dingt ovvero: dint' a' capa ho un campanèll...) riscritta e tradotta per
il video. E' l'evento che non se ne vuol venire. Tra le molteplici stanze e corridoi e piani
di questa lettura del presunto fallocentrismo maniacale e della pornografia metafisica (qui:
tipo- e icono-grafia del desiderio osceno deriso, teologia svuotata dall'infamia della storia
e delle storie) dell'epoca moderna occidental-adolescenziale, una via d'accesso privilegiata
(happy few dell'inconscio semiologico) può esser suggerita nell'immagine infantile del gorilla
stupito-menato: dal discorso del cazzo allo sguardo del pupazzo, dalla voce off-fensiva al
silenzio (Schweigen) dell'origine, catturata in macchina (non a caso, da presa; o anche, se
preferite, tele-camera, vale a dire: impossibilità di comunicare-copulare tranne che
sorseggiando e annottando in stanze rigorosamente separate - C.B. dixit); e ancora, dal pelo
peloso (invisibile) al peloso peluche (visibile), in una deriva iperbolica di dissipazione
della centralità umanoide. Lasciamo perdere, per il momento e per sempre, le catastrofiche
implicazioni filogenetiche (materia-simia-homo-phallus-deus). Il panorama è davvero deserto.
Onan il Barbaro, Super-Eliogabalo e Dionisio bambino im-perversano nella nuit (nell'ennui)
narcisica e morbosamente tattile dello specchio elettronico e technodance. L'ingam-bo è che
tutto questo si ostini a continuare.
L'autore (sine duce sine rectore) di P.D. è uno psico-vo-labile impenitente, fervente fautore
del Partito Deiscente, Peter Pan-Demonio dedito ad un'impareggiabile quanto difficilmente
comprensibile Parabola D'abnegazione. Tant'è. Gentili Signore e Signori, zii e zie, Vi
auguriamo un'eterna buona notte, ringraziandoVi per la pazienza e l'attenzione di cui ci
avete voluto degnare. Chi Vi scrive tiene altresì a farVi sapere che il Piacere - ça va sans
dire - è tutto suo. Cari ammiratori, ammiramucche care, rimango e ribanano il Vostro (?) V.v.V.
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